Sessualità e Sensualità

Scopriamo insieme la sessualità negli anziani: un argomento ancora troppo spesso considerato un tabù. Non esiste una vecchiaia asessuata, ma un'opportunità per esprimere amore, passione e gratitudine. Scopri di più su come la sessualità possa arricchire la vita degli anziani e confermare la bellezza della relazione.

Stiamo vivendo l’epoca della liberazione sessuale, anche se i rapporti tra anziano e sesso costituiscono un argo­mento quasi tabù. Ciò è dovuto a pregiudizi e precon­cetti poco meditati. Non esiste una vecchiaia asessuata. Verosimilmente, si teme di non essere più in grado di vi­verla. L’anziano dovrebbe cercare, più che rincorrere o meno il fare l’amore, di essere profondamente nell’amo­re e in ciò che è veramente. Allora scoprirebbe tutta la potenzialità del proprio essere. Le ricerche di Master e Johnson hanno ridimensionato alcuni pregiudizi, per cui l’anziano attraverso la sessualità, ha l’opportunità di esprimere passione, affetto e ammirazione per ciò che ha attorno. Provare gratitudine per quel che si può vivere confermerebbe la capacità del proprio livello di funzio­ne fisica e darebbe un forte senso all’identità.

La sessualità non prestazionale, ma ricca di tenerez­za amorevole, può divenire un mezzo per l’autoaffer­mazione ed una protezione contro gli stati ansiosi. A volte diviene l’opportunità per rivivere un’avventura romantica di scambio reciproco di amore gentile e gio­coso. La sessualità legata alla sensualità rappresenta l’affermazione della gioia esistenziale ed una continua opportunità per ricercare occasioni di esperienza e cre­scita. Fisiologicamente nell’anziano, spesso, avviene una riduzione della libido e della frequenza dei rapporti. Inoltre, ci può essere una riduzione delle erezioni spon­tanee con episodi di tumescenza piena notturna. Può verificarsi anche un aumento del tempo di latenza tra le erezioni, fino ad allungare quello per il raggiungi­mento dell’orgasmo, con una diminuzione della pres­sione espulsiva dello sperma.

Nella fisiologia della donna, a volte, si ha una ridu­zione della libido e della frequenza dei rapporti con ab­bassamento della sensibilità del seno e dei genitali ester­ni. Può aumentare il tempo di latenza della secrezione vaginale, e ridursi il volume dello stesso, oltre alla ri­dotta elasticità vaginale e s’incrementa la frequenza di rapporti dolorosi (dovuta ad atrofia della mucosa va­ginale). A volte si riduce la facilità, l’intensità e la du­rata dell’orgasmo e, talvolta, possono insorgere spasmi uterini dolorosi in questa fase.

Detto ciò, dobbiamo riconoscere una sostanziale con­servazione della potenzialità nella donna, mentre nell’uo­mo vi è una riduzione della domanda orgasmica. L’in­vecchiamento per i due sessi si accompagna ad una ri­duzione dell’increzione di ormoni sessuali. Ne deriva, potenzialmente, che nella donna la cessazione dell’at­tività sessuale è legata alla capacità del coniuge, men­tre per l’uomo dipende dalla propria ridotta capacità.

Per la vita sessuale è bene fare giustizia degli stereo­tipi e dei pregiudizi che configurano l’attività sessuale di un anziano come inesistente. Esistono delle patolo­gie, come il diabete mellito, le cardiopatie e l’uso di al­cuni farmaci (come i beta-bloccanti) che possono com­promettere l’attività sessuale. Ci sono però anche so­stanze capaci di stimolare l’attività sessuale, come il sildenafil, il tadalafil ed il vardenafil, che appartengo­no alla classe dei medicinali denominati inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5). Detti preparati funzio­nano bloccando l’enzima fosfodiesterasi che, normal­mente, riduce i livelli di una sostanza, chiamata guano­sin monofosfato ciclico (cGMP), che provoca il rilas­samento della muscolatura del tessuto spugnoso del pene (corpi cavernosi) consentendo l’afflusso del san­gue nei corpi cavernosi, il che produce l’erezione.

Bisogna ricordare che, accanto alle sostanze di sin­tesi che hanno invaso il mercato, abbiamo una serie di prodotti a supporto della sessualità di origine vegeta­le, che meritano di essere tenuti presenti per l’aiuto fun­zionale a basso livello di effetti collaterali. I più usati sono l’Erba di Monte Hermon (Ferula odorosa), la Da­miana (Turnera diffusa), la Muira puama (Ptychopeta­lum olacoides), il Guaranà (Paullinia cupana), il Gin­seng (Panax ginseng), la Maca andina (Lepidium meye­nii) ed il Ginko biloba. Vi sono inoltre altre sostanze, come L-taurina, la caffeina ed i ginsenosidi. Tra gli ami­noacidi commercializzati per aumentare la sintesi di os­sido nitrico, stimolando l’afflusso di sangue al pene, vi sono l’arginina, l’ornitina e la citrullina.

Stabilita la lista della spesa dei supporti di sintesi o na­turali, non avremo capito nulla se non impariamo che i migliori afrodisiaci sono gli «energetici emozionali», che prevedono un atteggiamento positivo verso la sessuali­tà con serenità, fantasia e varietà. Inoltre, si può essere aiutati dalla buona salute, dall’esercizio fisico e dal son­no ristoratore. Accanto a questi aspetti bisogna che la coppia scopra la bellezza della tenerezza dell’abbraccio, della carezza, dell’incontro dello sguardo degli occhi, ri­scoprendo la sensualità correlata alla sessualità. Essa si può manifestare nei momenti preliminari d’incontro con ogni parte del corpo dell’altro, vedendo in quella crea­tura tutta la bellezza del creato. Si può amare profonda­mente ogni parte del corpo che ospita l’anima per ac­compagnarci nel cammino terreno.

Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, ha scritto «chi è anziano non rinneghi il piacere, né spenga il desiderio, perché sarebbe un’offesa alla vita e agli altri che si amano». La tenerezza e l’intimità pos­sono addirittura essere accresciuti nella vecchiaia, per la consapevolezza del dono fuggevole che si sta rice­vendo. Come dice Ovidio, nel libro L’arte di amare (II, 693), nella vecchiaia si conosce quella forma dell’amo­re che «la natura negò ai giovani», troppo impegnati nel desiderio di conquista e nella pulsione spesso egoi­stica della sessualità. Ciò che è importante è che la ses­sualità continui a esprimersi nella tenerezza, nel rispet­to dell’altro, nel desiderio di comunione. La sessualità negli anziani raramente è senz’anima.

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